martedì 28 maggio 2019

Cesate Brescia 100 km

I nostri ragazzi divisi nelle corse di Cesate e Brescia, che distano tra loro ben 100 km. Stessa distanza che ha percorso (sì ma con le proprie gambe) nella serata nottata di sabato il nostro Lello, portando a termine la 100 km del Passatore: un'impresa che nessuno di noi aveva mai fatto (ma forse neanche pensato di fare). Complimenti al nostro ora Ultra Maratoneta; aspettando l'articolo di Lello vi lascio ai racconti del resto del gruppo (sempre esile, ma sempre c'è).

Piacevole Cesate (di Luisa) 
Stamane col gran rientro di Polt ci ritroviamo almeno in 3 cani per direzione Cesate: Il Pres., con la sua macchina in solitaria, per tornare prima, ed io che mi ‘Impoltizzo’ verso la meta comoda,  fresca, dotata di spogliatoi confort e pure con percorso ‘fluviale’ non male. 
In realtà, da qualche parte si aggirano anche Maggioni ed ilNazza, ma forse, essendo troppo impegnati da foto col gentil sesso, ‘snobbano’ noi altri canisciolti...
Foto prestart coi piedi tagliati: inaccettabile dal Pres...rifamo sotto la partenza, buona, si può partire. Dopo pochi km subito il bivio tra i 19,5 e gli altri percorsi. Il Pres. che ne voleva fare inizialmente 6, poi ritrattati coi 12...devia con noi sui 19km...da ció percepiamo la sua gran voglia di partecipare all’impegno che ha dopo, ma è tutto calcolato ed in perfetto orario, nulla sfugge...solo per circa 500 metri ci troviamo a seguire ‘podisti x caso’....andiamo fuori rotta, ma ritorniamo sul percorso anche più contenti di averne fatti quasi 20. Per Polt esattamente 21km: la sua mezza è completata, super soddisfatto dopo tanto tempo!!
E così festeggiamo con un buon cappuccio e caffè, da tradizione per iniziare la domenica sempre in modo semplice e speciale😊

BRESCIA NO LIMITS 2019 (By Holly67)  Domenica da non dimenticare.
Una bella esperienza fatta in compagnia di giovani amici impavidi, che non hanno avuto paura dei rischi a cui sono stati sottoposti ,  ma che i più coraggiosi hanno portato a termine facendo tutte le prove che il percorso ci ha imposto, per una bella camminata/corsa durata 4 ore e 30 minuti.
La Domenica inizia come al solito con sveglia all’alba, per ritrovarci davanti alla nostra palestra, tutti puntuali tranne l’unico giovane maschietto, che come una prima donna arriva con ben 10 minuti di ritardo.
Partiamo e in neanche un ora siamo a Brescia,  grazie alla nostra Laura che per paura dei Tutor ha messo l’acceleratore a manetta e l’ha alzato all’uscita Brescia Ovest.
Arrivati sul posto, portiamo avanti la tecnica ben collaudata dei canisciolti  con parcheggio alla cazzo di cane, importante che sia vicino al ritrovo.
Ritiriamo i nostri pettorali della GDM  Rho e portiamo le sacche in un punto di custodia sotto il bar.
Poi per circa  un’ora e mezza cazzeggiamo nell’attesa della partenza fissata alle ore 10.10. 
Ma prima della partenza, foto del nostro gruppo e poi insieme a tutti gli atleti della GDM italia.
Prima parte la corsa competiva e poi subito dopo noi, neanche 10 metri e dobbiamo superare l’ostacolo del fuoco, un enorme fiamma  iniziale che poi si abbassa a livelli accettabili, le fanciulle si preoccupano delle loro belle chiome, mentre Holly e Passirunner no, poiché la chioma è un vecchio ricordo.
Iniziamo con una corsa lenta per le strade di Brescia, per poi superare le balle di fieno ed entrare in un boschetto adiacente con  sentieri viscidi e fangosi, le donne iniziano con i loro urletti a marcare ogni scivolata,  altre a dire parolacce a go go.
Usciti dal boschetto ci fanno entrare in un canalone a nostro dire fognario, con immissione attraverso uno scivolo fatto di tessuto.
Appena entrati ti accorgevi di correre in una melma composta chissà da cosa,  non vogliamo neanche immaginarlo, in più il nostro Passirunner spaventava le ragazze con possibili presenze di bisce,  topoloni e coccodrilli, comunque vedremo i postumi dell’ epidemia  nei prossimi giorni.
Finalmente usciti dal canalone si inizia a correre verso i parchi della città, sino ad arrivare ad un miraggio di ristoro, che poi si rivelerà un’altra prova di coraggio dove si accalcavano numerosi partecipanti, ma prima di arrivare lì dobbiamo attraversare un laghetto profondo almeno 1,70m e quindi ci si immerge sino al collo, chi nuotando, chi camminando lungo una corda che ti segnala la direzione, usciamo.
Usciti dall’acqua, bagnati fradici, ci avviamo alla prova più estrema per la mancata capacità degli organizzatori di realizzarla  in sicurezza, ovvero ti arrampichi su una scaletta di corda e sali sino ad una quota di circa 4,00m, li è stesa una rete in orizzontale da percorrere rotolando su te stesso, il dramma nasce quando devi scendere,  ti lasci cadere nel vuoto cercando di tenere con tutta la tua forza nelle mani e braccia il corpo penzolante, purtroppo la maggior parte delle donne e anche alcuni uomini cadevano rovinosamente a terra, infatti una ragazza si è infortunata e la nostra Elena ci ha quasi rimesso entrambe le ginocchia.
Fortunatamente quasi integri ripartiamo per  l’ultimo laghetto, lo attraversiamo e ci dirigiamo verso la montagna e qui si inizia a salire, salire in un sentiero veramente ripido e scivoloso, sino ad arrivare alla cima, ma come sempre, dopo una salita c’è sempre una discesa  che ci porterà all’ultima prova della giornata,  il ponte tibetano o in alternativa il carrello che ti proietta come un proiettile dall’altra parte del costone.
Finalmente è finita, dopo 4.30 ore senza un ristoro senza una goccia d’acqua.
Arrivati al punto di partenza  ci fiondiamo a magnare la pasta asciutta con acqua e un sacchetto di patatine bio.
In conclusione una bella esperienza in compagnia di tanti giovani amici e qualche diversamente giovane, ma tutti uniti sino alla fine, perché il gruppo della GDM RHO è un unica cosa.

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