lunedì 20 aprile 2015

CRASH


I ragazzi arrivano puntuali al ritrovo. Ci si aspetta una visita di Sergione, ma niente, non si vede. È Polt a gettare l’indecisione sul gruppo chiedendo se andare a Cinisello, ma dopo che tutti, lui compreso, fanno da Ponzio Pilato, tocca al presidente decidere: si va a Carnago.

Arrivati sul posto, a poche decine di metri dal ritrovo della gara, c’è una strada senza uscita,che finisce in una cinta arrotondata. È qui che succede l’evento tragicomico del doppio crash in contemporanea. Il primo quello meno grave va a grattugiare l’angolo del paraurti posteriore: e meno male che c’era l’amico Paolino a dirigere il parcheggio. L’altro cercando di parcheggiare in retro sul marciapiedi, va storto e contro il muretto della villetta. Non contento, invece di uscire continua a spingere in retro, pensando di aver inserito la prima marcia. Qui il danno è più grave, ma via, sia va a correre e dopo ci penseremo. Foto e via si parte.

Mattinata fredda, non ci si riesce a scaldare per un po’ di kilometri. La prima parte della gara è su strade asfaltate del paese e dintorni, con abbastanza saliscendi. Dal quinto km circa si va sullo sterrato e entra nei boschi. A tratti si riconosce il posto di qualche altra corsa fatta, tipo Morazzone o qualcos’altro. Ville e tenute fanno da contorno quando si è fuori dal bosco. Presente un ristoro classico sulla 12 km. Salitone finale prima dell’arrivo. Ristoro finale con oltre alle solite cose, pane spalmato di sugo al pomodoro. Da segnalare oggi un super Polt ultracarico e pimpante, e un Livio che alla prima salita decide di fare la 6 km. Bene tutti gli altri.

Subito dopo aver tagliato il traguardo, ecco arrivare il Piro e La Volpe, e successivamente la Vivi, venuta in solitaria, in quanto Mario ha preferito girarsi dall’altra parte del letto. Vivi veniva con l’intenzione di fare la 18, ma dopo aver sbagliato strada seguendo le frecce della corsa ciclistica, e arrivando un po più tardi, ripiega sulla 12. Continua anche oggi l’assenza di Holly, che viene così agganciato in CLASSIFICA dalla Vivi e da Ivan. L’assenza di Holly getta il presidente nello sconforto, che in crisi di astinenza, mette in piedi una nuova combriccola di cappuccio e brioches. Nella combriccola è presente il vero fautore del cappuccio e brioche: Polt.
Nel ritorno siamo bloccati in auto a causa di una gara ciclistica; ma è Gugu al telefono con noi a darci le informazioni giuste per tornare a casa.


"Bersagli(eri) mobili" Di Ivan
Motivato dalla consapevolezza di non avere nelle giunture la resistenza ai saliscendi, e vista anche la discreta vicinanza con Cinisello, decido di non seguire il grosso della muta nel Varesotto. 
Ho poi il ricordo di un luuuunghissimo viaggio in auto per portare mio figlio ed un suo amico a vedere Milanello 2 anni fa. 
La Vale mi smessaggia e chiede dove vado, visto che per impegni famigliari lei dovrà rientrare presto. La StraCinisello va bene anche a lei. 
E così ci si trova direttamente alla partenza. Troppo tardi per iscriversi con riconoscimento (che come tutti sanno è la mia UNICA modalità di iscrizione). 
Nel cercare un posto per lasciare la borsa della Vale, notiamo un tavolo con ex-bersaglieri. E scatta l'idea di una foto diversa dal solito.
Io poi volevo fare il Bersagliere, o in subordine l'Alpino... 
Si parte. Vale vuole fare la 13 e così ho una scusa per non andare sulla 20. La facciamo insieme chiaccherando, e quindi sicuramente lei fa il suo PW (Personal Worst). 
Corsa che parte con qualche nuvola ma poi arriva uno splendido sole. Temperatura ideale per i runners seri per fare dei temponi. Ma, come già scritto, non è il nostro caso.
In puro stile Vale, facciamo tutto il percorso senza una sola sosta. All'arrivo c'è un ristoro non troppo grande. Anche la varietà di vettovaglie è alla sufficienza scarsa. 
Ma la corsa è stata bella, tutta immersa nel Parco più grande di Milano. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Forza Vivi! quest'anno forse sarà quello del primo Presidente donna nella storia degli USA e della prima vincitrice donna della Classifica dei CaniSciolti.
Scrivo per precisare che a Cinisello, nonostante volantini vari, la distanza era 13, non 14.
Slow Foot.

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