lunedì 25 gennaio 2016

Mirco c’è, Mirco c’è, Mirco c’è !!!

Apriamo l’articolo settimanale con una notizia di festa: la nascita di Mirco. Mirco c’è, Mirco c’è, Mirco c’è!!! Queste le prime parole di gioia urlate  dal padre, il nostro Gugu. 
La nascita di una nuova vita è sempre una festa, poi tutti i problemi si spera di superarli.

GIVE ME FIVE Carugo. (by Ambro) Dopo uno scarno ritrovo, colpa delle sirene di Biella, ci accoglie una Carugo fredda ma straripante di runners. CLASSIFICA.
Il parcheggio non è facile da trovare, qui sono tutti supermattinieri, fortunatamente la Hollymobile si adatta alle situazioni e si sistema in un angolo impensabile. Nella solita palestra ci prepariamo per l'ondulata tapasciata. 
Ai fantastici 5 si aggiungono La Volpe e L'occa, per foto e corsa. Gruppo unito per qualche km, poi un Lele tiramolla, accende l'andatura. (Holly non aspettava altro). Il gruppo si sgrana e via come sempre, ognuno con il suo passo. Alla fine tutti sui 14k, cmq tosti, salvo un L'occa che si gioca i 20k, eroe. Bar di livello per la Max colazione, tazze superfighe e arredamento postmoderno, justretro, nycstyle al Per Bacco. Super skillata la barman, che capisce al volo come Holly vuole il cappuccio, viziatello!!!! Tabella domenicale: Lele, tiramolla. Holly, pilota (evvabbbbé veloce) Andrea, filosofo. Max, potente. La Volpe, Giosport. L'occa, acciaio. Ambro, la sa sta! 
Chiudiamo con il quesito della settimana: Dando un grandissimo WELCOME a Mirco, ci chiediamo se il suo papi riuscirá a fare ancora una maratona.
Fabri, adesso viene il bello ;-)

Maratona delle Prealpi Biellesi. (by pres)
il quartetto di trasferta parte puntuale per destinazione Strona (BI) paesino a 450 metri di altitudine. Durante il tragitto il termometro della AndreaC’s mobile arriva a segnare i -6°, ma giunti a destinazione la temperatura è intorno allo zero, e la sensazione è di una giornata non fredda. Si respira un’aria diversa, sia climaticamente, che spiritualmente. Si viene catapultati in un ambiente di altri tempi.
Il ritrovo in legno è la sede degli alpini, che alla fine si trasformerà in tavolate per pranzare. L’accoglienza è semplice, informale. Gli organizzatori sono tutti alpini e  vecchietti. Ci cambiamo e depositiamo le borse, tra gli odori del soffritto, che servirà a preparare la fagiolata degli alpini. L’iscrizione con riconoscimento dà diritto ad un oggetto in legno, oppure zainetto o maglietta a scelta; oltre al diploma di partecipazione, ma solo per gli iscritti con riconoscimento! 
Da una nostra stima, del deposito borse, e delle macchine parcheggiate, ci saranno stati non più di 2/300 partecipanti.
Foto di gruppo e via partiamo in clima di serenità, a ritmo blando, anche perché  in salita da subito, si capisce che non sarà una passeggiata … 
C’è una tranquillità e una pace d’altri tempi. A differenza delle nostre corse, o forse visto i pochi incontrati sulla strada, con ogni runners che si incrocia, ci si saluta.
Il percorso è interamente su asfalto, e passa da un paesino all'altro. Sempre in continuo saliscendi; si potrebbe paragonare alla corsa di Sumirago, con qualche grado di ripidità in più, e con la presenza di due o tre muri molto ripidi. Un vero peccato … infatti il vecchio percorso (una volta qui c’era anche la 100 km), era molto più nella natura, e nei boschi. L’hanno cambiato per problemi di permessi con la forestale.
Inventava malanni vari, invece noi l'abbiamo beccato:  il Pirata con il suo camper che non riesce ad alzarsi al suono della sveglia …

Giornata soleggiata e limpida, caldo al sole e fresco all’ombra. Dopo i primi 8 km corsi insieme, dove anche Silvia riesce a stare nel gruppo, arriviamo in un piccolo borgo, Bonda, che si può definire come un museo a cielo aperto. Molto bello.

Corsa dove l’incontro con altri podisti era raro, nel silenzio più totale, e in paesi abbastanza depressi, dove sulla metà delle case appariva il cartello vendesi.
I ristori familiari, erano come se fatti per pochi amici, come tutta la corsa, per pochi intimi. Ben posizionati.
Al bivio 23 o 31/45, la notizia: ‘ma non lo sa che qui ci sono sempre tre km in più?’ … La 23 km alla fine sarà di 26,5 …  Si corre da soli, la sensazione è sempre quella di aver sbagliato strada. Nessun incrocista se non ai bivi; si seguono le frecce azzurrine disegnate sull’asfalto. 
Nella seconda parte della gara, per tre o quattro km si transita in paesi più grandi e su strade provinciali (qui la sensazione di aver sbagliato strada è maggiore), per poi rientrare nella quiete delle frazioni fino all’arrivo, dove ci aspetta il salitone finale.
Nel frattempo Silvia arrivata un’ora prima di noi, riesce a socializzare con tutti i presenti, dagli organizzatori ai partecipanti.
Nonostante questa corsa personalmente me l’aspettassi più bella, e nonostante l’assenza di docce,  c’è sempre qualcosa di più nelle trasferte rispetto alle tapasciate di casa. Oltre e sicuramente un gran bell'allenamento per le nostre gambe.
Un Grazie a tutti per la compagnia e sopratutto ad AndreaC per averci scarrozzato avanti e indietro. Alla fine stanchi ma soddisfatti torniamo a casa. 
Complimenti e grazie a tutti ragazzi !!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Presidente complimenti per l'articolo!scritto molto bene!
Per me é stata una bellissima mattinata sia per la corsa (molto impegnativa e particolare soprattutto per i borghi praticamente deserti che abbiamo attraversato) sia per la compagnia.Grazie Presidente!grazie Paolo e grazie Andrea c. (al quale devo almeno un paio di colazioni)!
Tanta fatica ma mi sono davvero divertita e ho conosciuto tante persone davvero carine.
Silvia

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