Gutemberg si è fermato a Solaro. (Di Sl@w Foot)
"Carneade", chi era costui? Ruminava tra sè Don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore...
"Bargigia", chi si cela dietro questo nomignolo, ruminerete voi Canisciolti da oggi, e per le prossime domeniche, fino a quando il vostro articolista d'assalto non deciderà di svelare l'arcano...
eh eh eh...
Donna o uomo? Assiduo frequentatore di tapasciate o runner occasionale?
eh eh eh...
Volete un indizio? E sia. Allora sappiate che Bargigia corre più veloce di me.
Così avete ristretto la lista dei sospetti al 95% dei Cani.
Ma a tal proposito, vorrei puntualizzare il discorso delle velocità. Io sono più veloce di Signor Roby, ma anche di Vale dopo il 5 mese di gravidanza, e da ieri ho scoperto anche più di Silvia quando è "in quei giorni".
Tra l'altro Silvia... Vedi di essere seria. Se stai male e ti supero, devi essere coerente. Non che dopo 5 km mi risuperi dicendo: "Sto meglio."
Dopo quest'ampia prolusione veniamo alla corsa. La mia 6a Quater Pass, prima volta che faccio la 20k, ma sarà anche l'ultima. Infatti, dopo il bivio 13-20, il percorso non dice più nulla di bello. Ho letto qualcuno sulla chat che ha dichiarato quanto è stato bello il km15 a fianco dei binari. Ecco, proprio quei 2km abbondanti che mi hanno annoiato di più.
Ma partiamo dall'inizio.
Mi reco a Cesate in Scooter, (Ste invece in bici). Pur facendo una strada principale, passando da dietro "Il CENTRO" di Lainate, non trovo cartelli che indichino dove sia il ritrovo.
E' lì che capisco che la stampa a caratteri mobili, invenzione Cinese ma sul nostro continente attribuita al buon Gutemberg, non è mai arrivata a Cesate. Si è fermata al paese prima (venendo da Nord), Solaro.
Già, la stampa a caratteri mobili che ha consentito la diffusione di libri, di movimenti culturali e religiosi (del Protestantesimo per esempio), e un innalzamento del grado di alfabetizzazione delle classi meno abbienti.
A Cesate, causa penuria di libri stampati, sanno scrivere in pochi. Per cui i cartelli scarseggiano.
E così arrivo al ritrovo (architettonicamente parlando tra i migliori delle tapasciate lombarde), quando i cani sono già tutti presenti, o quasi.
Tocca citare Sergio, che viene a fare l'uomo immagine (a chilometro zero) per promuovere la Sangiuan. E poi anche Simone, con un look che a Milano si dice "barbuto", ma a London dove lavora lui si chiama "hipster", che fa molto più fico.
La foto di gruppo con 14 elementi è eloquente: se ci fossimo iscritti come Gruppo saremmo andati a premio (ho controllato il tabellone).
A proposito, facciamo Gruppo per la Vighignulada? Visto che Roby va a fare il timbratore, ci facciamo tenere da parte i biglietti.
Caccia, Simo, Silvia e Luisa senza le magliette della Sangiuan. Mi sa che solo Luisa è giustificata perché l'anno scorso a Giugno non frequentava ancora i Cani.
Mentre si parte, all'orizzonte appaiono la Volpe e il Piro. Troppo tardi per la foto.
Come sempre dopo un paio di km resto indietro. Ma poi sorpasso Silvia prima del bivio 6-13/20. Non sta bene.
Non per ripetermi ma... Se una persona (seria) non sta bene che fa? Imbocca il bivio in direzione 6k, no?
E invece no. L'avvocato Silvia mi risupera a tradimento prima del bivio 13-20. A questo punto non sarei sorpreso di vederla in classifica con un 20k per la corsa di ieri.
Proprio al bivio 13-20 incontro il trio Pirata-Caccia-Luisa, reduci da un errore di direzione. Avevano svoltato verso i 13 anche perché c'era un ristoro a cento metri dal bivio.
Rientrano sul percorso dei 20. Restiamo insieme per un chilometro.
Il sole comincia a picchiare di brutto. Il percorso ha ormai esaurito i tratti boschivi. Ombra... poca.
E pensare che avevo preso pure la protezione solare, ma causa ritardo dovuto a scarse indicazioni, avevo rinunciato ad applicarla.
Bene ha fatto chi ha scelto la 13. Credo Max, Paolino, forse persino Passirunner, ma non sono sicuro: deduco dalla chat e dal fatto che al ritrovo ho visto solo quelli con me al bivio sulla 20, e Silvia.
All'arrivo, discreto il rinfresco, ma il the caldo andava bene l'anno scorso (pioveva).
Avete indovinato chi è "Bargigia"? Solo due Cani oltre a me ne conoscono l'identità. Ma se non fanno spoiler, la saga continuerà...
3 COI DE CIUS
Alla prima edizione della ‘tre colli di Chiuso’ Presenti solo due canisciolti, abbastanza anziani nel gruppo. Altri due anziani potevano essere presenti.
Destinazine Chiuso , paese vicino Lecco, dove è previsto l’arrivo. Decidiamo di lasciare la macchina, e andare a piedi alla partenza, che è a Maggianico, a circa 1,5 km.
Fila per le iscrizioni nel bar dell’oratorio, a parte i primi 150 iscritti on line che avevano diritto alla T-shirt . Fa molto caldo, un ghiacciolo, qualche bicchiere d’acqua del rubinetto, e via pronti per partire.
Più di 200 i runners per questa prima edizione, ma si vede subito che il livello è molto alto, inoltre ci sentiamo 'stranieri', così partiamo dalle retrovie.
Alle 16,30 puntualissimi si parte. I primi due km tutti su asfalto e circa pianeggianti li facciamo in apnea, poi ci si addentra nel bosco, e inizia una vera e propria scalata. Incorribile Vedi altimetria. Dopo un’ora avevamo percorso 5,5 km! Finalmente si arriva al primo colle, che poi si rivelerà la salita più lunga e più ripida di tutte. Qui ci aspetta il ristoro, su una specie di altipiano con due o tre case abitate tipo di montagna. Siamo a quasi 700 metri s.l.m. Seppur abbiamo sempre camminato siamo distrutti, ce la prendiamo con calma, e rifiatiamo un po. Beviamo ettolitri di thè superbuono. Ora che ci siamo fermati, l’arietta di montagna è freschina. Ripartiamo pensando di correre in discesa, ma non sarà così. Eh già: troppo ripida per noi vecchi, da fare tutta in frenata. Spaccagambe! Ho le fiacche sulla punta delle dita poiché il piede frenando sbatteva in avanti sulla scarpa. Qualche tratto si corre, altri si frena.
Finita la discesa il percorso riprende a salire per il secondo colle. La salita sarà più corta di quella del primo colle, circa la metà. E quella del terzo sarà ancora la metà del secondo. Si passa dal Castello dell’innominato (chi non ha studiato il Bignami?) .
Finalmente iniziano gli ultimi due km di discesa. Ma restiamo titubanti davanti all’ultima tentazione: una trattoria con vista mozzafiato, con lettini e sdraio sui verdi prati. Cosa di meglio che bersi una birra? Ma dopo qualche tentennamento optiamo per andare al traguardo…
Arriviamo con annuncio dello speaker del nostro nome e cognome e il timer sotto l’arco segna 2 ore e 20 minuti !!! Posti belli, ottima organizzazione, ma corsa che decisamente non fa per noi. Neanche paragonabile lontanamente a tutti i vari trail da noi fatti.
Fantastica la doccia finale, ma la ciliegina sulla torta è la birra alla spina ghiacciata e buonissima bevuta seduti all’ombra con la brezzolina di montagna. A testa alta anche stavolta!
1 commento:
c'è qualcosa che non va nella classifica....il 21.05 era Cislago e i km erano 15...il 28.05 cesate, ed erano 13...; ma poi, chi è il sig. Triathlon ??
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