lunedì 13 marzo 2017

Canisciolti ovunque

Domenica che vede i canisciolti sparsi ovunque nel mondo.
Addirittura nella stessa gara di Furato arrivano foto divisi in tre gruppi: neanche la foto tutti insieme. Ed è qui che registriamo l’esordio stagionale di Sergione, e anche l’uscita dal letargo di Lello, accompagnato da Bum Bum. Mentre Dipi ci osserva dall’alto dei grattacieli di New York, il Duo Bucolico aggrega Max alla Scarpa d’oro mezza di Vigevano. Un Holly claudicante si dedica solo alla seconda parte della domenica podistica: la colazione …  Holly ci sei mancato! 
Il resto del gruppo va a Motta Visconti per quella che sarà la corsa perfetta. Resta un mistero il forfait di Niki e Ambro…
CLASSIFICA
La domenica perfetta di Motta Visconti.
Solo in cinque al ritrovo a convincere un capriccioso Ste ad andare a Motta Visconti anziché a Furato, solo per guadagnare dieci minuti di viaggio …
Una volta visto che non c’è partita, si convince e si parte, anche se con quella faccia contrariata.
Arrivati. Il posto lo conosciamo, non c’è possibilità di spogliatoi, ma casualmente riusciamo ad addentrarci nella piscina attigua, che in quel momento è deserta, la reception è vuota. Per il momento ci cambiamo al caldo clandestinamente  col pensiero poi di rientrare per scroccare la doccia. Buttiamo le borse fuori dietro il ristoro, ci facciamo il caffè espresso all’ ape car del free coffe, e via si parte (iniziativa del caffè fatta dal museo della Cimbali: buonissimo,  uno dei migliori caffè bevuti...).
Il percorso ci presenta da subito il bivio: 15 e 20 da una parte e la 6,5 subito giù nel Parco del Ticino. Noi optiamo per la 15. I primi due km abbastanza noiosi e anonimi per le vie di questo paesotto. Poi ci si addentra nella campagna, con percorso piatto, nella natura o sulle ciclabili del naviglio di Bereguardo. Riusciamo a stare più o meno in gruppo, o ci si aspetta al ristoro dove troviamo una torta fantastica (un po’ troppo ricca per un runner) fatta dalla sciura della cascina: solo questa per alcuni vale il prezzo del biglietto. Si fa colazione, un selfie tra le pecore e via.
Si arriva da dove siamo partiti e si riprende praticamente il percorso dei 6,5. Questa seconda parte di gara si rivelerà la più bella affascinante e naturistica. Comunque anche la prima parte è stata piacevole e rilassante.
Tutti 15 km. Ristoro finale tra i più ricchi mai visti: oltre a pane nutella o marmellata, c'era anche pane e salame, pancetta crudo ecc…, pizza al trancio, e le super attesa zuppa di fagioli azuki, farro e cose simili: un carico di proteine buone. Ciliegina sulla torta il super caffè espresso gratis. 
La corsa di Motta Visconti, cresce sempre più, anno dopo anno. Complimenti !
Una volta pranzato entriamo in piscina a vedere di fare la doccia. Non è servito neppure iniziare l’azione di convincimento: basta solo comprare la chiavetta con una decina di usi per l’acqua della doccia a 1,80 euro da dividere in cinque. Una cifra irrisoria (coi soldi risparmiati per il caffè) . La doccia in piscina non era mai accaduto: fantastica!
Onore a Ste che cospargendosi il capo di cenere ci ringrazia per averlo convinto a venire a Motta Visconti.
Piacevole come sempre la compagnia. Grazie ad Andrea per averci pagato il viaggio, e grazie ai canisciolti che ci regalate queste mattinate di leggerezza e spensieratezza. Holly ci sei mancato …

“Buona Scarpata”… a Vigevano! (di Max)
Tentato (e poi convinto) dal “diabolico duo” Lele & Paolino e, SOPRATTUTTO, senza un’adeguata preparazione, decido di partecipare ugualmente alla Mezza Maratona di Vigevano, più che altro per l’ottima compagnia.
Grazie a Paolino che, con l’occasione di una gita a Vigevano al sabato pomeriggio, recupera i pettorali dell’intera “muta” di Cani, alla domenica mattina il ritrovo è abbastanza comodo (ore 7.45) e quindi via, verso un’altra Mezza da mettere nel carniere.
Arriviamo con calma ed in anticipo, un po’ di fatica per parcheggiare (alla fine troveremo un posto abbastanza distante dalla partenza) e quindi verso il “Vigevano Stadium” (in realtà Stadio Dante Merlo), struttura datata (1935) ma con tanto di pista di atletica in buone condizioni…
Spogliatoi davvero minuscoli e stra-affollati: vista la bella giornata optiamo per cambiarci sugli spalti, come in una normale tapasciata domenicale, e questa non sarà l’unica similitudine.
Indossato il pettorale, scattata la foto di rito e dopo la benedizione del Vescovo (che a fine benedizione azzarda un “Buona Scarpata”, tratto in inganno dalla denominazione della manifestazione “Scarpa D’Oro”, salvo poi correggersi prontamente su imbeccata dello speaker…), alle ore 9.30 è il nostro turno (dopo tanti altri gruppi, fra cui una partenza dedicata esclusivamente agli Arbitri in tenuta ufficiale giallo-nera Diadora!!!).
Tanti runner, di tutte le età, molti “seri” (riconoscibili dall’abbigliamento minimale canottiera e pantaloncini nonostante il clima non proprio agostano), tantissima bella gente e bambini a vederci correre ed ad incitarci.
Partiti e, come nella migliore tradizione dei Cani (e nel loro DNA…) il trio si sfalda immediatamente, con ognuno da subito alla propria andatura per cercare il miglior risultato.
Prima parte di gara nel Centro di Vigevano, con un pregevole passaggio per la Piazza Ducale ed il Duomo gremita intorno alle transenne modello Giro d’Italia e che offre il miglior colpo d’occhio dell’intero percorso, poi intorno al 4°/5° km si esce dalla città per entrare nel Parco del Ticino, a noi ben noto (più o meno la location delle varie tapasciate di Abbiategrasso e dintorni, di fatto campagna, rogge e qualche costruzione, praticamente nient’altro).
Dopo un percorso comunque ed ovviamente sempre piatto (adatto per cercare “il tempo”) si rientrava in città per gli ultimi tre km, con arrivo in uno Stadio “in tripudio” e giro finale nella pista di atletica.
Che dire, clima ideale per correre, corsa ben organizzata (incroci sempre presenziati, molte strade chiuse appositamente per la corsa, ristori intermedi+posti per gli spugnaggi); sulla location mi sono già espresso (magari un doppio passaggio per la piazza invece di così tanta campagna), spogliatoi e docce di fatto inutilizzabili anche all’arrivo (anche i due soci Lele e Paolino, normalmente irriducibili, alla fine rinunciano alla doccia), buon ristoro finale con risottata.
Per ultimo il risultato sportivo, che conta ma sempre meno dell’aver trascorso una bella giornata:
Lele conferma il suo ottimo 1h 46’ di Pavia, Paolino migliora di oltre 10’ il suo personale risalente alla scorsa Roma-Ostia, io limito i danni con un dignitoso 1h 52’ (onestamente oltre le mie aspettative, temevo di fare anche peggio).
Quindi stanchi (specie io) ma molto soddisfatti (grazie ancora per avermi tirato dentro), si rientra alla base e, non contenti, durante il viaggio già si parla già della prossima Mezza da correre...giusto perché l’appetito vien mangiando!



1 commento:

Anonimo ha detto...

p.s.: la foto con Crocerossine è stata fatta pensando a GT.....

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